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Vino all’acqua, Filiera Italia: “ Deriva Ue contro le eccellenze alimentari”

“Dopo la delibera sugli insetti, le battaglie ideologiche contro la carne e la proposta di un’etichettatura a semaforo che va contro i principi della dieta mediterranea, oggi l’Europa vuole annacquare anche il vino” questa la reazione di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, sulla proposta contenuta in un documento della Presidenza del consiglio dei ministri Ue che prevederebbe l’autorizzazione nell'ambito delle pratiche enologiche dell'eliminazione totale o parziale dell'alcol con la possibilità di aggiungere acqua. 

 

“Sembra quasi che l’Ue abbia intrapreso una battaglia incomprensibile contro i cibi naturali a favore dei prodotti artefatti, a perderci il nostro straordinario Made in Italy e i diritti dei consumatori”. Al centro della bufera un settore cruciale del nostro export: l’italia, infatti, è il primo produttore mondiale di vino con quasi 50 milioni di ettolitri prodotti all’anno e primo esportatore con circa 22  milioni di ettolitri, oggi i principali mercati di esportazione del nostro vino sono: Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Canada. Un comparto la cui esportazione vale 6,5 miliardi di euro. 

 

Secondo Filiera Italia si sta parlando di “un danno per uno dei prodotti simbolo del nostro agroalimentare e una maxi truffa per il consumatore”. Senza contare che la proposta shock arriva in un anno già molto difficile per il settore  anche a causa della chiusura della ristorazione e che ha avvertito un calo drastico delle esportazioni nei primi mesi di quest’anno, che hanno toccato anche  il -37% negli Usa. E conclude Scordamaglia “Se  questa è la strada per  “il cibo del futuro”, meglio invertire la subito la direzione”

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