La condanna di Gianpaolo Tarantini chiarisce che quelle a casa di Berlusconi non erano solo cene

"Si muovevano nell'esclusiva prospettiva di conseguire elargizioni economiche o altri vantaggi personali". È quanto scrivono i giudici nella sentenza di condanna di Gianpaolo Tarantini, a proposito delle ragazze che prendevano parte alle serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi. Per l'imprenditore, la Cassazione ha confermato la pena di 2 anni e 10 mesi. "Si è adoperato a soddisfarne le urgenze sessuali mosso dalla finalità di lucrare dapprima la confidenza e quindi la gratitudine e la riconoscenza dell'ex premier", si legge nella sentenza riportata da Repubblica.Continua a leggere

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