Google Search Console è uno strumento imprescindibile per chiunque desideri monitorare e
migliorare la visibilità del proprio sito web sui motori di ricerca. Tuttavia,
la piattaforma può segnalare numerosi errori che, se non risolti, possono
compromettere la SEO del sito e limitarne le possibilità di apparire
nelle ricerche organiche. In questo articolo, esploreremo i principali errori
di Google Search Console, come interpretarli e, soprattutto, come risolverli
per garantire prestazioni ottimali al tuo sito.
🔍 Comprendere i
Principali Errori di Google Search Console
Quando si accede a Google Search Console, è
possibile visualizzare una serie di errori e avvisi che richiedono attenzione.
Questi errori possono riguardare diversi aspetti, come l'indicizzazione, la
qualità dei dati strutturati e le metriche di esperienza utente. Analizziamo
nel dettaglio ciascun errore e le migliori strategie per risolverlo.
Principali
Tipologie di Errori
- Errori di Indicizzazione: Gli
errori di indicizzazione si verificano quando Google non riesce a leggere
o a catalogare correttamente le pagine del sito. Le pagine non indicizzate
non appariranno nei risultati di ricerca, riducendo il traffico e la
visibilità.
Soluzione:
- Verifica il file robots.txt per assicurarti che non stia bloccando l'accesso a pagine
importanti.
- Risolvi gli errori 404 creando redirect 301 verso contenuti
pertinenti o correggendo i link interni per evitare URL errati.
- Aggiorna regolarmente la Sitemap del sito e inviala tramite Google
Search Console, assicurandoti che includa tutte le pagine rilevanti.
- Errori nei Dati Strutturati: I dati
strutturati aiutano Google a interpretare il contenuto delle pagine e a
visualizzare informazioni specifiche nei risultati di ricerca, come
recensioni, prodotti o eventi. Errori nei dati strutturati possono causare
la perdita di visibilità e limitare l’uso di rich snippet.
Suggerimento:
- Utilizza il Test dei Dati Strutturati di Google per individuare e
risolvere rapidamente eventuali errori.
- Mantieni aggiornato il markup dei dati strutturati e assicurati che
sia conforme alle linee guida di Google.
- Problemi con i Core Web Vitals: I Core
Web Vitals sono segnali di esperienza utente che Google considera per
classificare i siti web. Un punteggio basso in queste metriche può
indicare pagine lente o instabili, influendo negativamente sull’esperienza
utente e sul ranking SEO.
Parametri da
Monitorare:
- Largest Contentful Paint (LCP): Tempo
di caricamento del contenuto principale.
- First Input Delay (FID): Tempo
di risposta del sito alla prima interazione.
- Cumulative Layout Shift (CLS):
Stabilità visiva della pagina durante il caricamento.
- Errori di Mobile Usability: Con il
crescente uso di dispositivi mobili, la Mobile Usability è
fondamentale. Errori come testo troppo piccolo o contenuti fuori dallo
schermo possono penalizzare il ranking.
Soluzione:
- Controlla che il sito sia completamente ottimizzato per dispositivi
mobili.
- Testa la responsività delle pagine per assicurarti che gli elementi
principali siano facilmente leggibili e accessibili su schermi più
piccoli.
📈 Strategie
Avanzate per Risolvere i Problemi
Dopo aver identificato i principali errori, è
importante adottare un piano di azione concreto per risolverli. Segui questi
passaggi per ottimizzare le performance e garantire che il sito sia sempre ben
indicizzato.
- Ottimizzazione del File robots.txt: Accertati che il file robots.txt del sito permetta a Google di accedere a tutte le pagine che desideri
indicizzare. Bloccare contenuti importanti può ridurre la visibilità e la
performance SEO.
- Aggiornamento della Sitemap XML:
Mantieni aggiornata la Sitemap XML del sito. Aggiungi nuove pagine e
rimuovi quelle obsolete per assicurarti che Google possa indicizzare tutto
correttamente.
- Monitoraggio Costante dei Core Web Vitals: Utilizza Google PageSpeed Insights e Search Console per monitorare i
Core Web Vitals. Implementa miglioramenti progressivi per mantenere i
punteggi nei range ottimali.
🔧 Caso Pratico:
Risolvere un Problema di Indicizzazione
Consideriamo un esempio concreto per risolvere un
errore di indicizzazione. Supponiamo che una delle pagine chiave del sito non
appaia nei risultati di ricerca.
- Controllo Preliminare:
Verifica in Google Search Console se la pagina è bloccata da robots.txt o se ha il tag noindex.
- Correzione e Test: Se la
pagina non è bloccata, crea un link interno da una pagina rilevante, così
da incoraggiare Google a esplorarla.
- Richiesta di Ricrawl:
Utilizza l’opzione “Controlla URL” in Google Search Console e invia la
pagina per una nuova scansione, per assicurarti che Google possa accedere
e indicizzare la pagina corretta.
🔗 Link Interni
Suggeriti
Per chi desidera approfondire il tema del SEO,
inclusi aspetti come meta tag, SEO on-page e content marketing,
visita questa guida SEO per scoprire
tutte le tecniche aggiornate per migliorare il posizionamento del tuo sito.
💬 Conclusione
Identificare e risolvere gli errori di Google
Search Console è un passo cruciale per assicurare che il sito sia visibile,
ottimizzato e pronto a conquistare le prime posizioni della SERP. Utilizza
questa guida come riferimento e monitora regolarmente i report di Search
Console per affrontare e risolvere rapidamente eventuali errori.
Ottimizzare i Core Web Vitals: La Chiave per una
Migliore Esperienza Utente e Posizionamento SEO
👀 Introduzione:
I Core Web Vitals rappresentano uno dei
principali fattori che Google considera per valutare la qualità e l’esperienza
utente di un sito. Questi parametri, introdotti da Google per misurare la
velocità, l’interattività e la stabilità visiva delle pagine, sono fondamentali
per il posizionamento SEO. Un sito che eccelle nei Core Web Vitals non solo
migliora il ranking sui motori di ricerca, ma assicura anche un’esperienza
utente superiore, riducendo la frequenza di rimbalzo e aumentando il
coinvolgimento. In questa guida, scoprirai come ottimizzare ogni aspetto dei
Core Web Vitals per migliorare la visibilità del tuo sito.
Cosa Sono i
Core Web Vitals?
I Core Web Vitals misurano tre principali
elementi dell’esperienza utente:
- Largest Contentful Paint (LCP): Il
tempo che impiega il contenuto principale di una pagina per caricarsi
completamente. Un buon punteggio di LCP dovrebbe essere inferiore a 2,5
secondi.
- First Input Delay (FID): Il
tempo di risposta del sito alla prima interazione dell’utente. Un valore
FID ottimale è inferiore a 100 millisecondi, indicando un sito reattivo e
pronto a rispondere agli input dell’utente.
- Cumulative Layout Shift (CLS): La
stabilità visiva della pagina durante il caricamento. Un CLS ideale è
inferiore a 0,1, evitando spostamenti di elementi che possono disturbare
l’utente.
📊 Come Misurare
i Core Web Vitals
Misurare e monitorare i Core Web Vitals è
semplice grazie a strumenti gratuiti come Google Search Console, Google
PageSpeed Insights, e Lighthouse. Google Search Console fornisce un
report dedicato ai Core Web Vitals, dove è possibile visualizzare i punteggi
per le singole pagine e capire quali necessitano di miglioramenti.
- Google PageSpeed Insights: Oltre a
fornire i punteggi dei Core Web Vitals, PageSpeed Insights suggerisce
azioni specifiche per migliorare le prestazioni del sito.
- Lighthouse: Questo strumento integrato nel browser
Chrome offre un’analisi dettagliata di tutte le metriche principali,
inclusi i Core Web Vitals, aiutando a capire come ottimizzare il
caricamento e la reattività.
📈 Strategie per
Migliorare il Largest Contentful Paint (LCP)
Un valore di LCP ottimale richiede una
strategia mirata a ridurre i tempi di caricamento. Ecco alcune tecniche
essenziali per migliorare il LCP del tuo sito:
- Ottimizza le Immagini:
Immagini pesanti rallentano il caricamento del contenuto principale. Usa
formati di immagine moderni come WebP e comprimi le immagini senza
perdere qualità per ottenere un caricamento più rapido.
- Implementa il Caching del Browser: La
memorizzazione temporanea nel browser permette di caricare più velocemente
le risorse statiche quando l’utente ritorna sul sito.
- Utilizza una Content Delivery Network (CDN): Le CDN distribuiscono i contenuti su server in tutto il mondo,
riducendo la latenza e velocizzando il caricamento per gli utenti globali.
- Riduci il Tempo di Risposta del Server: Assicurati che il server sia ottimizzato e che risponda rapidamente
alle richieste, magari utilizzando hosting veloci o tecniche come la
compressione gzip.
🕹 Migliorare il
First Input Delay (FID) per una Reattività Immediata
Il FID misura quanto velocemente il sito
risponde alla prima interazione dell’utente. Un FID ridotto indica un sito
interattivo e reattivo. Ecco come ottimizzarlo:
- Minimizza e Definisci il Caricamento del JavaScript: Script JavaScript eccessivi possono rallentare la risposta del sito.
Rimuovi o differisci il caricamento di script non essenziali.
- Utilizza Web Workers: I Web
Workers consentono di trasferire operazioni pesanti fuori dal thread
principale, riducendo i tempi di latenza e migliorando l’interattività del
sito.
- Riduci il Codice CSS e JavaScript:
Minimizza e aggrega il codice per ridurre i tempi di caricamento. Il
codice CSS e JavaScript ottimizzato consente una risposta più rapida alla
prima interazione dell’utente.
🎯 Ottimizzare
il Cumulative Layout Shift (CLS) per una Stabilità Visiva Ottimale
Il CLS misura la stabilità visiva delle
pagine durante il caricamento. Spostamenti imprevisti di elementi possono
essere frustranti per l’utente. Ridurre il CLS è fondamentale per migliorare
l’esperienza utente:
- Definisci Dimensioni di Immagini e Video: Specifica le dimensioni di tutti gli elementi multimediali per
evitare spostamenti nel layout durante il caricamento.
- Carica Annunci e Banner in Spazi Predefiniti: Gli annunci pubblicitari che si caricano senza spazio dedicato
possono causare spostamenti della pagina. Riserva uno spazio specifico per
gli annunci.
- Usa Font di Sistema o Precarica i Font Personalizzati: I font personalizzati che si caricano lentamente possono causare
instabilità visiva. Considera di precaricare i font o di usare font di
sistema per evitare cambiamenti di layout.
🔄 Caso Pratico:
Migliorare il LCP di una Pagina
Supponiamo che il Largest Contentful Paint
di una pagina chiave sia superiore ai 2,5 secondi, il che potrebbe essere
causato da immagini pesanti o risorse non ottimizzate. Ecco come risolvere il
problema:
- Analisi con PageSpeed Insights:
Analizza la pagina con PageSpeed Insights per identificare le risorse più
pesanti.
- Ottimizzazione delle Immagini:
Comprime le immagini rilevate senza ridurre la qualità visiva. Convertile
nel formato WebP per ridurre il peso.
- Caching e CDN:
Implementa il caching nel browser e considera l’uso di una CDN per
distribuire i contenuti in modo più rapido.
Dopo queste ottimizzazioni, verifica nuovamente
la pagina per vedere se il punteggio di LCP è migliorato.
📌 Importanza
dei Core Web Vitals per il SEO
Google ha confermato che i Core Web Vitals sono
un segnale di ranking importante, in quanto influenzano direttamente
l’esperienza dell’utente. Le pagine con alti punteggi nei Core Web Vitals hanno
una probabilità maggiore di ottenere un miglior posizionamento sui motori di
ricerca. Oltre a migliorare il ranking, i Core Web Vitals incidono
sull’usabilità, riducendo la frequenza di rimbalzo e aumentando il tempo di
permanenza sul sito.
Ottimizzazione SEO On-Page: Le Migliori Tecniche
per Scalare la SERP e Migliorare la Visibilità del Tuo Sito
👀 Introduzione:
L’ottimizzazione SEO on-page è la chiave
per aumentare la visibilità del tuo sito sui motori di ricerca. Con una
strategia SEO on-page efficace, puoi migliorare il ranking delle tue pagine,
assicurarti che Google comprenda a fondo il contenuto e, infine, attirare un
pubblico più ampio e qualificato. In questa guida completa, esploreremo le
tecniche SEO on-page più efficaci per ottimizzare il contenuto, migliorare
l'esperienza utente e ottenere un posizionamento migliore nelle SERP.
📋 Che Cos’è
l’Ottimizzazione SEO On-Page?
L’ottimizzazione SEO on-page consiste
nell’ottimizzare tutti gli elementi visibili e interni di una pagina web che
aiutano i motori di ricerca a comprendere di cosa tratta il contenuto. Alcuni
dei principali elementi SEO on-page includono l’uso di parole chiave, meta tag,
contenuti multimediali e la struttura del contenuto. Ottimizzare questi
elementi permette ai motori di ricerca di leggere, catalogare e visualizzare
correttamente le tue pagine nei risultati di ricerca.
🔑 Parole Chiave
e Intenzione di Ricerca
Le parole chiave rimangono un aspetto cruciale
per il SEO on-page. Tuttavia, è importante utilizzarle strategicamente per
evitare di sovraccaricare il testo con parole chiave non necessarie (keyword
stuffing), pratica che può essere penalizzata da Google.
- Ricerca delle Parole Chiave: Prima
di scrivere un contenuto, è essenziale individuare parole chiave rilevanti
utilizzando strumenti di analisi delle parole chiave come Google Keyword
Planner, Ahrefs o SEMrush.
- Intenzione di Ricerca:
Comprendere cosa cerca effettivamente l’utente ti aiuterà a creare
contenuti che rispondono alle sue esigenze. Questo migliora il
coinvolgimento e il tempo di permanenza sul sito, segnali positivi per
Google.
✍️ Meta Tag e
Titoli Efficaci
I meta tag, tra cui il tag del titolo e la meta
description, sono tra gli elementi più importanti per il SEO on-page, in quanto
influenzano direttamente il Click-Through Rate (CTR) e il ranking.
- Tag del Titolo: Includi
la parola chiave principale nel titolo e mantienilo tra 50 e 60 caratteri
per garantirne la visualizzazione completa nei risultati di ricerca.
- Meta Description: La meta
description deve essere un riassunto accattivante del contenuto e dovrebbe
includere la parola chiave focus. Mantienila entro i 160 caratteri per
evitare che venga troncata.
- Uso di Tag H1, H2 e H3: Il
titolo principale (H1) dovrebbe includere la parola chiave e rispecchiare
chiaramente l’argomento trattato. Sottotitoli come H2 e H3 aiutano a
organizzare il contenuto, migliorando la leggibilità e la comprensione da
parte dei motori di ricerca.
📚 Ottimizzare i
Contenuti per l'Utente e i Motori di Ricerca
Google valuta sempre di più la qualità e la
rilevanza dei contenuti, premiando quelli che rispondono direttamente alle
domande dell’utente. Ecco alcune strategie per migliorare i contenuti:
- Usa Paragrafi Brevi: Scrivi
in modo conciso e organizza il testo in paragrafi brevi per migliorare la
leggibilità, soprattutto su dispositivi mobili.
- Parole Chiave a Coda Lunga:
Utilizzare parole chiave a coda lunga rende i contenuti più specifici e
mirati. Questo può aiutare ad attirare un traffico qualificato, riducendo
la competizione con siti di grandi dimensioni.
- Contenuti Multimediali:
Immagini, video e grafici migliorano l’esperienza utente e prolungano il
tempo di permanenza sul sito, due fattori che contribuiscono al ranking.
🖼
Ottimizzazione delle Immagini per SEO
Le immagini non solo arricchiscono il contenuto,
ma possono anche aiutare ad attirare traffico organico dai motori di ricerca.
Ecco alcuni consigli per ottimizzarle:
- Tag Alt: Assicurati di includere il tag alt per ogni immagine, descrivendola con parole
chiave pertinenti. Questo aiuta Google a comprendere il contenuto delle
immagini, migliorando la SEO delle immagini.
- Nome del File:
Utilizza nomi descrittivi e pertinenti per i file immagine, anziché nomi
generici come “IMG_1234.jpg”.
- Comprimere le Immagini: Usa
strumenti di compressione per ridurre la dimensione dei file senza perdere
qualità, migliorando così il tempo di caricamento della pagina.
📈 Link Interni
e Link Esterni
I link interni ed esterni sono fondamentali per
creare una rete di contenuti e aumentare l’autorità del sito agli occhi di
Google.
- Link Interni: Collega le pagine correlate del tuo sito
per creare una struttura coerente e logica, aiutando Google a comprendere
meglio l’architettura del sito. Un esempio di link interno utile potrebbe
essere questa guida SEO che
approfondisce tecniche SEO avanzate.
- Link Esterni: Collegare siti autorevoli nel settore
aumenta la credibilità del tuo sito. Assicurati di usare link pertinenti e
di alta qualità.
📱
Ottimizzazione Mobile e Esperienza Utente
Con il crescente numero di utenti mobile,
l’ottimizzazione mobile è una priorità assoluta per Google. Un sito
mobile-friendly migliora l’esperienza utente e il ranking:
- Design Responsivo:
Assicurati che il sito sia responsivo e si adatti perfettamente a schermi
di varie dimensioni.
- Velocità di Caricamento: Riduci
i tempi di caricamento delle pagine utilizzando tecniche come la
compressione delle immagini e il caching del browser. Ricorda che Google
valuta anche i Core Web Vitals per determinare la qualità
dell’esperienza utente.
📊 Monitoraggio
e Analisi dei Risultati
Il SEO on-page è un processo continuo, che
richiede monitoraggio e adattamenti in base ai risultati ottenuti. Usa
strumenti come Google Analytics e Search Console per monitorare le prestazioni:
- Google Analytics:
Analizza il traffico organico, il tempo di permanenza e il tasso di
rimbalzo per valutare il coinvolgimento dell’utente.
- Google Search Console:
Monitora gli errori di indicizzazione, le prestazioni delle parole chiave
e la velocità del sito.
💬 Conclusione
Un’ottimizzazione SEO on-page efficace è la base
per migliorare la visibilità del tuo sito e attirare un pubblico di qualità.
Utilizza le tecniche descritte in questa guida per ottimizzare i contenuti, le
immagini, i link e tutti gli elementi cruciali per il ranking. Monitora i
risultati e continua a perfezionare la tua strategia SEO on-page per ottenere
il massimo impatto.
Ottimizzazione Immagini SEO: Guida Completa per
Migliorare il Posizionamento e il Traffico Organico
👀 Introduzione:
Ottimizzare le immagini per il SEO è uno degli
aspetti più sottovalutati ma potenti per migliorare il posizionamento del tuo
sito web sui motori di ricerca. Le immagini non solo arricchiscono il
contenuto, ma possono anche attirare traffico organico aggiuntivo se
ottimizzate correttamente. In questa guida, esploreremo tutte le tecniche più
efficaci per l’ottimizzazione SEO delle immagini, garantendo un
miglioramento della visibilità e dell’esperienza utente.
📋 Perché
l’Ottimizzazione delle Immagini è Importante per il SEO?
Le immagini sono parte integrante di un sito web
e giocano un ruolo cruciale per migliorare l’engagement e la qualità del
contenuto. Ma non solo, un’ottimizzazione corretta delle immagini può
migliorare il posizionamento del sito, velocizzare il caricamento delle pagine
e aumentare il traffico proveniente dalla ricerca di immagini su Google. Senza
un’adeguata ottimizzazione, le immagini possono rallentare il sito, influendo
negativamente sulla SEO.
🖼 Tecniche di
Ottimizzazione Immagini SEO
Esaminiamo ora le principali tecniche per
ottimizzare le immagini in ottica SEO:
- Tag Alt: Il tag alt è un testo alternativo
che descrive l'immagine per i motori di ricerca e per gli utenti con
disabilità visive. L’inclusione di parole chiave pertinenti nel tag alt
può migliorare il posizionamento dell’immagine e del contenuto.
Esempio: Se l’immagine rappresenta una guida SEO, il tag alt potrebbe essere
“guida SEO per migliorare il posizionamento del sito”.
- Nome del File: I nomi
dei file delle immagini devono essere descrittivi e contenere parole
chiave. Evita nomi generici come “IMG_1234.jpg” e opta per descrizioni
come “guida-SEO-miglioramento-posizionamento.jpg”.
- Formato dell’Immagine: Usa
formati di immagine moderni e leggeri come WebP o JPEG.
Questi formati garantiscono una buona qualità dell’immagine con dimensioni
ridotte, migliorando così la velocità di caricamento del sito.
- Ridurre le Dimensioni del File:
Comprimere le immagini senza perdere qualità è fondamentale per
ottimizzare la velocità del sito. Strumenti come TinyPNG o ImageOptim
possono essere utili per comprimere le immagini prima di caricarle.
- Responsive Images:
Utilizza attributi come srcset per servire immagini di diverse dimensioni in base alla risoluzione
dello schermo. Questo assicura che gli utenti su dispositivi mobili
ricevano versioni più leggere delle immagini, riducendo i tempi di
caricamento.
- Caricamento Differito (Lazy Loading):
Implementa il lazy loading per caricare le immagini solo quando l’utente
le raggiunge, migliorando il tempo di caricamento iniziale della pagina e
ottimizzando la velocità complessiva del sito.
🖌
Ottimizzazione Immagini per Google Images
Per garantire che le tue immagini appaiano su Google
Images, è importante seguire alcune best practice aggiuntive:
- Contenuto Contestuale: Google
preferisce immagini con contenuti di supporto pertinenti. Assicurati che
le immagini siano circondate da testi pertinenti e ricchi di parole
chiave.
- Sitemap per le Immagini:
Inserire le immagini nella Sitemap aiuta Google a indicizzarle
correttamente. Puoi includere una sezione per le immagini nella Sitemap
XML del sito.
- Dati Strutturati: Se
utilizzi immagini di prodotti o recensioni, considera l’implementazione di
dati strutturati per aiutare Google a comprendere meglio il contenuto.
📈 Case Study:
Migliorare il Posizionamento SEO grazie all'Ottimizzazione delle Immagini
Un sito di e-commerce di abbigliamento ha
migliorato significativamente il suo posizionamento nelle ricerche su Google
grazie all'ottimizzazione delle immagini dei prodotti. Implementando un tag alt
descrittivo e utilizzando nomi di file pertinenti, il traffico organico del
sito è aumentato del 15% in due mesi. Questo esempio dimostra l’importanza di
un’ottimizzazione SEO accurata delle immagini per migliorare la visibilità e il
traffico.
📌 Importanza
dell’Ottimizzazione delle Immagini per la Velocità del Sito
Le immagini non ottimizzate possono rallentare
notevolmente il tempo di caricamento del sito, influendo negativamente sui Core
Web Vitals. Un sito più veloce è più apprezzato dagli utenti e, di conseguenza,
dai motori di ricerca. Ottimizzare le immagini per la velocità aiuta a
migliorare i seguenti aspetti:
- Largest Contentful Paint (LCP): Le
immagini ottimizzate riducono il tempo di caricamento del contenuto
principale, migliorando il punteggio LCP.
- Esperienza Utente: Tempi
di caricamento rapidi aumentano il tempo di permanenza sul sito e riducono
il tasso di abbandono.
💬 Conclusione
L’ottimizzazione delle immagini è un passaggio
essenziale per migliorare il SEO e l’esperienza utente. Seguendo le tecniche
descritte in questa guida, potrai ridurre i tempi di caricamento, migliorare la
visibilità nelle ricerche su Google Images e garantire che il tuo sito sia
performante su tutti i dispositivi. Ottimizzare le immagini in modo efficace
può fare una grande differenza nel posizionamento e nella qualità complessiva
del sito.
📚 FAQ: Domande
Frequenti sull’Ottimizzazione delle Immagini SEO
1. Qual è il formato migliore per le immagini
SEO?
Per un compromesso tra qualità e velocità, i formati WebP e JPEG
sono ideali. WebP offre una compressione superiore, ma verifica che il browser
supporti questo formato.
2. Come posso ridurre le dimensioni delle
immagini senza perdere qualità?
Strumenti come TinyPNG o ImageOptim possono comprimere le
immagini senza comprometterne la qualità visiva, migliorando la velocità di
caricamento.
3. Qual è la funzione del tag Alt per le
immagini?
Il tag Alt fornisce una descrizione dell'immagine per i motori di ricerca e per
gli utenti con disabilità visive. Includere parole chiave pertinenti nel tag
Alt può migliorare il posizionamento SEO.
4. È importante aggiungere le immagini alla
Sitemap?
Sì, aggiungere le immagini alla Sitemap aiuta Google a indicizzarle
correttamente, migliorando la possibilità che appaiano nei risultati di ricerca
di Google Images.
5. Cosa significa Lazy Loading per le immagini?
Il Lazy Loading è una tecnica che permette di caricare le immagini solo quando
l’utente le raggiunge nella visualizzazione della pagina, riducendo i tempi di
caricamento iniziali e migliorando l’esperienza utente.
Errore del
server (5xx)
Risposta:
Un errore del server 5xx indica un problema con il server che
impedisce a Google di accedere alla pagina. Questo tipo di errore può derivare
da un sovraccarico del server o da problemi di configurazione.
Soluzione:
- Verifica i log del server per individuare la causa.
- Assicurati che il server abbia risorse sufficienti per gestire
il traffico.
- Controlla che il server non abbia problemi temporanei o che non
sia in manutenzione.
Errore di
reindirizzamento
Risposta:
Gli errori di reindirizzamento si verificano quando un URL si trova in
un loop o segue una catena di reindirizzamenti troppo lunga, impedendo a
Google di seguire il percorso.
Soluzione:
- Analizza il percorso di reindirizzamento per evitare loop.
- Limita i reindirizzamenti a un massimo di due o tre passaggi.
- Verifica che i reindirizzamenti puntino a URL funzionanti.
URL bloccato
da robots.txt
Risposta:
Questo errore si presenta quando un URL è bloccato dal file robots.txt,
impedendo a Google di accedere e scansionare la pagina.
Soluzione:
- Rivedi il file robots.txt per assicurarti che l’URL desiderato
non sia bloccato.
- Rimuovi le regole di blocco per gli URL da indicizzare.
- Richiedi una nuova scansione tramite Google Search Console.
URL
contrassegnato come 'noindex'
Risposta:
Quando un URL è contrassegnato con il tag noindex, Google non lo
includerà nei risultati di ricerca, intenzionalmente o per errore.
Soluzione:
- Verifica la presenza del tag noindex.
- Rimuovi il tag noindex se vuoi che la pagina sia indicizzata.
- Aggiorna e invia la pagina per una nuova scansione in Google
Search Console.
Morbido 404
Risposta:
Un "morbido" 404 avviene quando una pagina restituisce un
codice 200 (OK) ma mostra un contenuto che suggerisce che la pagina non
esiste.
Soluzione:
- Modifica la pagina per restituire un codice 404 o 410 se il
contenuto non esiste.
- Aggiorna il contenuto se la pagina esiste e vuoi mantenerla.
- Assicurati che le pagine di errore restituiscano correttamente il codice
404.
Bloccato per
richiesta non autorizzata (401)
Risposta:
Un errore 401 indica che una pagina richiede autenticazione per
essere visualizzata, impedendo a Google l’accesso.
Soluzione:
- Rimuovi i requisiti di autenticazione per pagine che vuoi
indicizzare.
- Se l’accesso non può essere rimosso, considera di escludere queste
pagine dall’indicizzazione.
Bloccato per
accesso vietato (403)
Risposta:
Un errore 403 significa che l'accesso alla pagina è vietato,
quindi Google non può accedervi.
Soluzione:
- Controlla le autorizzazioni della pagina.
- Assicurati che non sia bloccata per errore nel file .htaccess o da regole di sicurezza del server.
Non trovato
(404)
Risposta:
Un errore 404 indica che una pagina non esiste più o che l'URL è
stato modificato.
Soluzione:
- Se la pagina è stata spostata, crea un reindirizzamento 301.
- Se la pagina non esiste più, lasciala come 404 o implementa un
redirect verso una pagina simile.
- Aggiorna i link interni per evitare collegamenti a pagine
inesistenti.
URL bloccato a
causa di un altro problema 4xx
Risposta:
Gli errori 4xx indicano problemi con la richiesta dell'URL, come 400
(richiesta errata) o 410 (contenuto rimosso).
Soluzione:
- Individua la causa dell’errore 4xx e risolvi eventuali problemi
di sintassi o configurazione.
- Implementa redirect se necessario.
Bloccato da
'Strumento di rimozione pagina'
Risposta:
Questo errore significa che la pagina è stata temporaneamente rimossa dai
risultati tramite lo strumento di rimozione di Google.
Soluzione:
- Verifica se la rimozione era voluta o accidentale.
- Annulla la rimozione tramite Google Search Console e richiedi
una nuova scansione.
Scansionato –
Attualmente non indicizzato
Risposta:
Google ha scansionato la pagina ma ha scelto di non indicizzarla, forse per
ragioni di qualità o contenuto duplicato.
Soluzione:
- Migliora la qualità della pagina con contenuti utili e unici.
- Controlla che non ci siano pagine simili o duplicate che
potrebbero ridurre il valore della pagina.
Scoperto –
Attualmente non indicizzato
Risposta:
Google ha trovato l'URL ma non l'ha ancora scansionato, spesso per
ragioni di priorità o perché la pagina è considerata poco rilevante.
Soluzione:
- Aumenta la qualità e la pertinenza della pagina.
- Rafforza i link interni per aiutare Google a raggiungere e
indicizzare la pagina più velocemente.
Pagina
alternativa con tag canonico appropriato
Risposta:
Google ha rilevato che questa pagina è un duplicato e ha scelto un’altra
versione come principale con il tag canonico.
Soluzione:
- Verifica che il tag canonico sia impostato correttamente sulla
versione preferita.
- Non è necessario alcun intervento se la canonizzazione è
corretta.
Duplicato
senza canonico selezionato dall'utente
Risposta:
Google ha identificato la pagina come duplicato, ma non è stato
impostato un tag canonico, quindi ha selezionato automaticamente una
versione principale.
Soluzione:
- Aggiungi un tag canonico per indicare a Google la versione
principale.
- Assicurati che tutte le pagine duplicate puntino verso la versione
canonica.
Duplicato,
Google ha scelto un canonico diverso da quello dell'utente
Risposta:
Google ha scelto una pagina canonica diversa rispetto a quella indicata
dall'utente, di solito per ragioni di contenuto o struttura.
Soluzione:
- Verifica che il tag canonico impostato sia rilevante e
corretto.
- Rendi più distinti i contenuti delle pagine duplicate per far
sì che Google segua la tua impostazione canonica.
Queste risposte ti guideranno nella risoluzione
di ogni errore per mantenere il sito ottimizzato e visibile nei risultati di
ricerca.